Le ceneri di Angela

Ho finito ieri Le ceneri di Angela di Frank McCourt, e ho avuto bisogno di respirare un po’ prima di parlarne. Perché è una settimana difficile, una settimana stanca, di cambiamenti, di decisioni, di riuscite e di voglia di riuscire, per una volta almeno per una volta. Perché questo libro mi ha portato indietro quando avevo bisogno di andare avanti, ma ha trovato nel passato i ricordi giusti per farmi forza, e andare avanti pur tornando indietro.

É una storia di miseria vera, disperazione, sopravvivenza, paura e ingenua incoscienza.  Un’ironia sottile permea le pagine, scritte con parole di bambino, scaturite dal cuore di un uomo. E questa che è la storia dell’Irlanda, precisamente di Limerick, degli anni ’30 e ’40, è la storia della quotidianità di allora, di una famiglia che non ha niente, e quel poco che guadagna il padre se lo beve. La storia di un bambino, che vede con occhi ingenui e puliti, che cresce in fretta ma matura a piccolissimi passi. Una storia da leggere con attenzione e impegno, che si posa come tanti massi sullo stomaco, ma che si lasciano poco per volta per strada, mie care del Venerdì del Libro.

E questa storia mi ricorda alcuni tratti di quella vita così diversa dalla mia che era dei miei nonni. Niente di tanto drammatico, per carità, ma solo sapere che esisteva un bagno fuori, nel retro del giardino di casa, una certa impressione me l’ha sempre fatta.

E torna alla memoria il mio nonno Dodo, e uno dei suoi ultimi e più grandi consigli: “studia, mi raccomando studia”, perché la guerra lui l’ha vissuta, quella in cui non c’era niente e si mangiavano anche i gatti (perché sarà pure poco politically correct da dire, ma succedeva davvero), quella in cui lui è riuscito a lavorare di giorno e studiare di sera per diventare Geometra, e fare la sua fortuna. Perché studiare contava davvero, privilegio di pochi. Perché quelle parole risuonano oggi con la potenza di allora, col peso di allora. Grazie per averle pronunciate.

E la mia nonna Giulia, con la terza elementare, ma con il cuore più grande di qualsiasi studioso, e la mente senza invidia e senza parole inopportune. Correva nei campi da bambina mattina e sera, prima e dopo la scuola, per aiutare i genitori. E ad un anno di distanza devo dire Giulietta mi manchi da morire. Di una mancanza morbida e lieve, sostenuta da ricordi meravigliosi, che fa affiorare ancora lacrime, ma anche un grande sorriso.

13 pensieri su “Le ceneri di Angela

  1. Mi hai commosso amica. Bello questo libro, l’ho letto tempo fa…e bello sentire che ti ha fatto venir voglia di condividere queste emozioni 🙂

  2. Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro: “Numeri” tutti da giocare

  3. Cara… lessi quel libro circa 15 anni fa, è possibile? Per un’altra ragione. Ma la tua recensione mi ha commossa, perché abbiamo in comune nonni simili, che hanno visto e vissuto le brutture della guerra, e noi siamo qui con i nostri “problemi”, dimenticandoci che quello di cui godiamo adesso lo dobbiamo a loro. Grazie grazie

  4. Anche io, come Monica, l’holetto tanti anni fa: troppi, sto davvero diventando vecchia.
    E anche io ho rivissuto, leggendolo, le storie dei miei nonni. Faticoso, sì, ma appagante.
    Buon we!
    Grazia

  5. Grazie a tutte voi ragazze, perché so che capite. E se a volte rivivere il passato fa male per la mancanza oggi di persone amate immensamente, fa bene ogni tanto farlo, per riprendere la bussola e continuare ad andare avanti, nella direzione che ci sembra più giusta.

  6. Davvero toccanti le tue parole. Un libro importante, dunque. Ne prendo nota, non lo conoscevo… Ora sono in un momento di pausa con i libri: per impegni di lavoro ho il tempo contato per fare tutto e riesco a leggere pochissimo. Credo che un libro così meriti maggiore attenzione per cui lo appunto per un momento di maggiore “libertà” per dedicare più tempo alla lettura.

  7. E’ possibile che ne abbiano tratto un film. Mi sembra di averne sentito parlare. L’idea che mi sono fatta è di un libro tosto di quelli che ti fanno vivere un sacco di emozioni diverse… se è così lo metto nella lista

  8. sì ne hanno tratto un film, che non ho visto, perchè a naso mi sa di “troppo duro” per i miei gusti. Il libro è proprio come l’idea che ti sei fatta, e dopo una settimana da quando l’ho letto ancora non riesco ad inquadrarlo (quindi a capire se mi è piaciuto o meno). Questo significa che ha lasciato il segno!! 😉

  9. Un libro sicuramente intenso, come i tuoi ricordi. Per me non è tempo di letture così impegnative ma lo segno nella WL di pinterest. ciao!

Lascia un commento