Secondo libro dell’anno che parla di India. Una scelta casuale, dettata dal connubio perfetto di casa editrice preferita e copertina attraente, dalla serenità immobile. E ulteriore conferma che io i libri non li devo scegliere “a caso”, non in questo periodo almeno, che non sono fortunata. Ho perso il guizzo. Ho perso di vista la fame, spinta dall’ingordigia.
Quella descritta da Sankar nel romanzo Hotel Calcutta è l’India degli anni ’50 che si respira nell’aria rarefatta e rinchiusa tra le pareti di un albergo tra i più signorili del posto, frequentato da viaggiatori stranieri e indiani altolocati. Vi si intrecciano le storie degli avventori e del personale dell’Hotel, in un sali scendi di piani e di scala sociale, dove quelli che vivono più in alto sono quelli che vengono dal basso. Si aprono porte, si lavano lenzuola e si contano cuscini, si servono alcolici tranne nel giorno proibito dalla legge, si ammirano ballerine inglesi sbarcate per il piacere dei ricchi locali e stranieri.
Tutta Calcutta in un albergo, che quando la descrizione esce dalle quattro mura scavalca i confini e si perde in una nebbia confusa. Tutta la vita dei personaggi richiusa e protetta, che si mangia lì, si dorme lì, si lavora lì. E quelli che riescono a “scappare”, che scelgono la vita reale, si scontrano con un destino spesso triste, a tratti tragico.
Una gabbia dorata, pur con i suoi drammi e i suoi scricchiolii, che lascia una voglia matta di correre fuori e respirare aria fresca.
Buongiorno cara,
1) mi segno il titolo e ti invito a partecipare al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma, saresti un contributo prezioso
2) passa da me, ho un pensierino per te:)
scusa, avevo dimenticato il link: http://mimangiolallergia.wordpress.com/2012/03/18/grazie-del-premio-grazie/
Monica grazie di cuore!! un regalo inaspettato che mi ha fatto un po’ arrossire!! 🙂
ora vado a sbirciare il venerdì del libro, mi farebbe piacere partecipare (e grazie per l’invito), e a scegliere i 5 blog per poi ringraziarti pubblicamente 😉